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Inquinamento a Roma
Sono tornato a Roma da una settimana, ho ripreso possesso di Eva e la sto usando per i miei spostamenti in città. Il confronto con Madrid è impietoso, non solo per lo stile di guida degli automobilisti autoctoni (una delle cose che mi sono sentito ripetere più spesso in Spagna, ma non solo, è che a Roma guidano come pazzi, per loro fortuna non hanno visitato altre città italiane), ma anche per il livello di inquinamento più alto che a Madrid. Prima ancora di controllare i dati (qui per Roma, qui per Madrid) il mio corpo si è rivelato uno strumento di misura sufficientemente accurato per dire che Madrid batte Roma anche per aria pulita. Da qualche giorno ho un fastidioso mal di gola, lo stesso mal di gola che ho avuto quando da Roma mi sono trasferito a Casablanca: anche lì ho accusato fastidio alle vie respiratorie per l’elevato tasso di inquinanti nell’aria. Lì passò nel giro di una settimana, ovviamente non per abbassamento dell’inquinamento, ma perché mi abituai alle zozzerie nell’aria. Aspetto che succeda lo stesso anche qui a Roma, ma sto seriamente meditando di comprare una mascherina.
Immagine di Simone Ramella sotto questa licenza CC.
Una luce sui punti oscuri
Bella questa grafica a proposito dei comportamenti da tenere quando fa buio. Datele un’occhiata, cliccando sull’immagine la potete vedere a una grandezza decente. Qui, qui e qui le url segnalate nella grafica a portata di click.
Quale bici per la città?
Avete voglia di pedalare in città, ma vi lambiccate il cervello perché non sapete che bici scegliere? Nonostante abbiate gonfiato le gomme, alzato il sellino e lubrificato tutta la bici fate ancora troppa fatica e pensate che forse è ora di cambiare bici? Questo è il post che fa per voi! Inizio col dire che la bici adatta per la città, perfetta per tutti o per qualunque città non esiste. Dipende ovviamente dall’uso che ne fate, dal genere di percorsi che prediligete e così via. Vi parlo della mia scelta: la bici da corsa, in acciaio, con qualche anno e con una borsa da manubrio.
La bici da corsa: perché? In genere mi muovo su asfalto, faccio parecchi chilometri, devo fare parecchie salite e sono perennemente in ritardo. Mi serve un mezzo confortevole su quel tipo di fondo stradale, poco faticoso e veloce. Le bici da corsa sono pensate esattamente per fare queste cose. In più non ho il vizio di salire e scendere dai marciapiedi e quelle poche volte che lo faccio posso tranquillamente fermarmi e
Casco rotto
Dopo quasi quattro mesi dall’incidente l’assicurazione si è fatta sentire e mi ha chiesto di produrre delle foto della bici e del casco. Facendo le foto mi sono accorto che il casco si è spaccato oltre che essersi scollato in diversi punti. Il contenuto del casco invece è rimasto integro.Fate voi.
La bicicletta olandese
Sono stato varie volte ad Amsterdam, ma questa era la prima dopo che ho iniziato a pedalare in città e che ho imparato qualcosa di tecnica ciclistica. Sono rimasto abbastanza impressionato dalle geometrie che hanno le tipiche bici olandesi. Guardate la foto: l’insieme tubo sterzo e manubrio sono più lunghi della forcella. Per di più gli olandesi pedalano quasi come se fossero in poltrona e senza mai distendere completamente le gamba eppure, nonostante queste bici che pesano un accidente vanno sempre veloci. Più che tecnica ed ergonomia contano le gambe, che sono ben allenate un po’ per tutti da queste parti. Allenate poi è pure un’altra parola grossa: pedalano tutti i giorni. E quello basta. Pure a voi.
Bicicletta ed endorfine
Negli ultimi tempi tra viaggi di lavoro e il perito dell’assicurazione che non si decide a venire a vedere Alice ho pedalato veramente poco. Se poi ci aggiungiamo che l’autunno mi mette di cattivo umore con le giornate che si accorciano e il freddo che arriva (che a Madrid è davvero tanto) il quadro è completo e capite che giravo con l’umore sotto le scarpe. La soluzione è stata quella di rimettere in sesto Alice alla buona (con una ruota che ho trovato nell’immondizia a marzo) per tornare a pedalare un po’. Pedalare m’ha messo di buonumore e me lo aspettavo. Il giorno dell’incidente era anche il primo giorno di lavoro dopo le ferie e potete immaginare che proprio non ne avevo voglia. Prendere la bici per andare al lavoro, macinare un po’ di chilometri mi cambiò lo stato d’animo sul serio. La stessa cosa sta succedendo in questi giorni: pedalare mi sta mettendo di buonumore e la spiegazione è presto detta: muoversi, fare attività fisica, anche blanda come la bici, favorisce la produzione di endorfine. Guardate che dice wikipedia a proposito:
Rapporto ACI CENSIS: una serie (quasi) ininterrotta di buone notizie
Leggo sulla pagina motori di Repubblica il rapporto ACI CENSIS sul rapporto tra italiani e automobili. Per via della crisi gli italiani usano un po’ meno l’auto, preferiscono mobilità alternativa (bici e mezzi pubblici), non pensano di comprare un’auto nuova nei prossimi tre anni, i costi di gestione aumentano, si dichiarano più ligi al codice della strada, ma si riscoprono legalitari e invocano pene più severe per i trasgressori (prevenzione no?). Il genere di scenario che mi auspico da anni, ma che si realizza solo perché i portafogli si svuotano e non per presa di coscienza. Speriamo che una volta passata questa crisi (passerà?) qualcuno conservi le buone abitudini. Ovviamente Borgomeo di Repubblica e l’ACI non danno la mia stessa chiave di lettura, ma pazienza di certo nessuno se l’aspettava. Vediamo i punti più interessanti.
Velorution a Parigi
Che dire? Sabato 5 novembre sono stato alla velorution di Parigi, insieme ad Andrea e Valeria della SNIA in vacanza a Parigi Youri che a Parigi invece s’è trasferito. Io e Andrea abbiamo portato delle tallbike saldate da Giuso. Simpatici i parigini. Sabato tre novembre, complice il ponte, erano pochini, ma belli e determinati. Avevano delle bandiere attaccati alle bici contro un aeroporto che stanno costruendo nel nord della Francia e contro il quale c’è una mobilitazione in corso. Nulla da dire sulla velorution/critical mass, tutto si svolge come si svolge in quasi 500 città del mondo. E ci siamo divertiti. Tanto. Di seguito trovate un paio di fote scattate nella ville lumiere.
Ciclofficine a Parigi
Dovendo viaggiare molto per lavoro sono stato a Parigi a trovare Giuso: per l’occasione ho visitato pure due belle ciclofficine e ho partecipato alla velorution – qui si fa il primo sabato del mese – in tallbike.
Giuso abita in un sobborgo di Parigi a due passi da Belleville, arrondissement reso celebre dai romanzi di Pennac. Molto bella. Parigi è bella pure in periferia a differenza delle nostre città. Ci mancavo da diciassette anni e l’ho trovata bella come allora, forse
Come legare la bicicletta – Marsiglia style
Ciao care testoline bacate, dopo la prima lezione su come non farsi rubare la bicicletta vi consiglio pure quest’articolo sullo stesso argomento, poi passiamo a vedere un po’ di esempi pratici su cosa fare e non fare forniti dai ciclisti di Marsiglia. Gli effetti psichedelici non sono dovuti a qualche stravagante filtro applicato in digitale, ma alle macchie di unto sul mio merdafonino.

Ecco come si lega una bici: la catena passa per tutt’e due le ruote e per il telaio, un po’ più robusta sarebbe meglio.
Aggiungo che se proprio dovete legare una sola ruota legate sempre quella posteriore: costa di più e cercare un pacco