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Quale bici per la città?

  • Gennaio 22, 2013 22:03

La Milano che vorreiAvete voglia di pedalare in città, ma vi lambiccate il cervello perché non sapete che bici scegliere? Nonostante abbiate gonfiato le gomme, alzato il sellino e lubrificato tutta la bici fate ancora troppa fatica e pensate che forse è ora di cambiare bici? Questo è il post che fa per voi! Inizio col dire che la bici adatta per la città, perfetta per tutti o per qualunque città non esiste. Dipende ovviamente dall’uso che ne fate, dal genere di percorsi che prediligete e così via. Vi parlo della mia scelta: la bici da corsa, in acciaio, con qualche anno e con una borsa da manubrio.

La bici da corsa: perché? In genere mi muovo su asfalto, faccio parecchi chilometri, devo fare parecchie salite e sono perennemente in ritardo. Mi serve un mezzo confortevole su quel tipo di fondo stradale, poco faticoso e veloce. Le bici da corsa sono pensate esattamente per fare queste cose. In più non ho il vizio di salire e scendere dai marciapiedi e quelle poche volte che lo faccio posso tranquillamente fermarmi e

Una (non tanto) breve guida alla scelta dell’obiettivo¹

  • Ottobre 13, 2012 13:39

Ripropongo un articolo dal vecchio blog che può sempre risultare utile a qualcuno.

Non entrerò nei dettagli, oltremodo incomprensibili ai più, ma mi limiterò ad enunciare i concetti fondamentali della teoria delle aberrazioni ottiche per i sistemi ottici centrati. Un sistema ottico centrato per quel che concerne questa guida altro non è che un obiettivo. Come per la maggior parte dei sistemi fisici è possibile descriverlo e modellizzarlo con differenti gradi di accuratezza e tutti i vari livelli di descrizione possono essere inquadrati nell’ambito di una teoria generale. La teoria fisica che meglio si adatta agli obiettivi, intesi come oggetti che debbono produrre immagini, è l’ottica geometrica ed è possibile formularla a diversi livelli di accuratezza, il primo, quello più conosciuto e solitamente studiato nei corsi universitari va sotto il nome di ottica di Gauss, o del primo ordine o ancora ottica dei sistemi perfetti. Si può utilizzare questo livello di descrizione quando si concentra la propria attenzione in una piccola zona attorno all’asse di simmetria dell’obiettivo detta zona parassiale e i raggi luminosi formano angoli piccoli con l’asse stesso². In particolare è detta ottica dei sistemi perfetti perché secondo questo modello e  a questo livello di approssimazione le immagini sono riprodotte perfettamente: a punto corrisponde punto e a piano corrisponde piano, un’immagine che venisse riprodotta in tal modo sarebbe perfettamente uguale all’originale. Un sistema con queste caratteristiche è detto ortoscopico. È facile trovare esempi in cui le condizioni sotto cui questa approssimazione non vale: i grandangolari, in virtù dell’ampio angolo di campo inquadrato, non possono essere correttamente descritti dall’ottica di Gauss, ma anche per i teleobiettivi non è