Bicymple – la bici fatta (più) semplice
Interessante esperimento.
Povera bici
E chi dice che una bici da corsa non è maneggevole?
CACITA: Centro Autónomo para la Creación Intercultural de Tecnologías Apropiadas
Fanno cose molto interessanti e li trovate nel blogroll e a questo link.
Ergopower Campagnolo vs STI Shimano
Gli ergopower e gli STI (Shimano Total Integration) sono i comandi integrati nelle leve freno, i primi sono Campagnolo, i secondi Shimano. Come segnalato ho montato gli STI su Alice qualche tempo fa. Su Eva invece ho degli ergopower. Giappone vs Italia insomma. La millenaria saggezza del Sol Levante
contro l’italica arte di arrangiarsi
o se preferite la grande scienza giapponese…
Ciclofighismo, troglociclismo e troglofighismo
Nel ciclismo urbano si distinguono le tre grandi categorie che danno il titolo a questo post. Questa tassonomia nasce da attenta e accurata analisi antrosociologica effettuata negli anni sulle strade di varie città. Basata quindi su solide basi scientifiche merita lettura e riflessioni che escono dagli ambiti tipici dell’accademia per dare una lettura della società tutta. Passiamo quindi all’analisi delle categorie riportate.
Macrofotografia: consigli per iniziare
Un articolo dal vecchio blog che vale la pena ripubblicare.
Per macrofotografia si intende quel genere di fotografia in cui i soggetti ripresi sono riprodotti con un rapporto di ingrandimento pari almeno ad 1:1. Detto in soldoni l’immagine di un oggetto lungo un centimetro sarà lunga un centimetro anche sul negativo (o sul sensore). Per questo genere di fotografia bisogna utilizzare una serie di strumenti ad hoc, che permettono di avvicinarsi e mettere a fuoco oggetti molto vicini e solitamente piccoli. In questa branca della fotografia fanno la parte del leone i cosiddetti obiettivi¹ macro, che sono progettati e ottimizzati per lavorare a brevi distanze, il costo di questi oggetti non è mai banale, nonostante ciò è possibile avvicinarsi alla macrofotografia con tutta una serie di mezzi. Più o meno ortodossi².
Lente di ingrandimento: una di quelle da scrivania, di diametro sufficiente a ricoprire la lente frontale dell’obiettivo, permette di effettuare i primi esperimenti. Ponetela davanti alla lente frontale dell’obiettivo e avrete la possibilità di focheggiare molto da vicino. Il costo è minimo, la qualità potete immaginarla. Non è facile impugnare la fotocamera con una mano e con l’altra la lente d’ingrandimento, fate attenzione al mosso di conseguenza. Non comporta
A quattro anni in mountain bike
A quattro anni scende per un percorso attrezzato in mountain bike e voi non potete andare al lavoro in bici?
Bici rubata (e consigli per non farsela rubare)
Ho letto una serie di articoli sul corriere (1, 2 e un commento qui) a proposito di un furto di una bicicletta e dei tentativi di cercarla. Purtroppo Giuseppe, la vittima del furto, ha compiuto una serie di errori a catena, dettati forse da inesperienza. In primo luogo è uscito con una bici di marca e anche ben tenuta che dà molto nell’occhio. Non che sia vietato, anzi lui stesso dice di averlo fatto perché non aveva alternativa, ma le bici più appetibili sono proprio quelle di marchi blasonati e se le parcheggiate in mezzo a tante altre saranno le prime ad essere prese di mira. Su consiglio dei vigili urbani poi ha fotografato il numero di telaio o meglio quel che credeva fosse il numero di telaio. In realtà ha solo fotografato una serie di numeri (forse il modello e qualche parametro costruttivo) che erano sul manubrio e che non hanno nessun valore per recuperare la bici. Il numero di telaio, quando c’è, di solito è punzonato (inciso) sotto la scatola del movimento centrale, quella parte della bici in cui passa l’asse dei pedali. Anche questa cosa però non è che sia di chissà quale aiuto, non essendo obbligatorio un numero di matricola per le bici può essere semplicemente limato o stuccato senza che nessuno possa obiettare nulla. Ha poi legato la bici in bella vista (bene) in mezzo a tante altre (meno bene, tante bici, tanti ladri). L’ha legata con una catena che nel gergo delle ciclofficine è poco più di un filo interdentale. Sebbene siano solide all’apparenza si tagliano molto facilmente e infatti così e stato, guardate qui piuttosto cosa usano a New York per legare una bici. Per legare la mia bici mi assicuro che la stia legando a qualcosa di solido (sembrerà strano, ma molti pali si sfilano facilmente) uso una catena a sezione quadra per il telaio eVideo ciclofficina di Lione l’Atelier du Chat Perché
Il video che mi è stato segnalato da Andrea sulla ciclofficina “L’atelier du chat Perché”di Lione.