Bicicletta ed endorfine
Negli ultimi tempi tra viaggi di lavoro e il perito dell’assicurazione che non si decide a venire a vedere Alice ho pedalato veramente poco. Se poi ci aggiungiamo che l’autunno mi mette di cattivo umore con le giornate che si accorciano e il freddo che arriva (che a Madrid è davvero tanto) il quadro è completo e capite che giravo con l’umore sotto le scarpe. La soluzione è stata quella di rimettere in sesto Alice alla buona (con una ruota che ho trovato nell’immondizia a marzo) per tornare a pedalare un po’. Pedalare m’ha messo di buonumore e me lo aspettavo. Il giorno dell’incidente era anche il primo giorno di lavoro dopo le ferie e potete immaginare che proprio non ne avevo voglia. Prendere la bici per andare al lavoro, macinare un po’ di chilometri mi cambiò lo stato d’animo sul serio. La stessa cosa sta succedendo in questi giorni: pedalare mi sta mettendo di buonumore e la spiegazione è presto detta: muoversi, fare attività fisica, anche blanda come la bici, favorisce la produzione di endorfine. Guardate che dice wikipedia a proposito:
Le endorfine sono un gruppo di sostanze prodotte dal cervello nel lobo anteriore dell’Ipofisi, classificabili come neurotrasmettitori, dotate di proprietà analgesiche e fisiologiche simili a quelle della morfina e dell’oppio, ma con portata più ampia.
La cosa che non conoscevo, almeno in questi termini, invece è questa:
Con il termine Runner’s High (sballo del corridore) si intende una certa sensazione di euforia riscontrata da molti atleti durante la pratica sportiva prolungata. Prima che fossero compiute mirate ricerche al riguardo, questa condizione era per lo più attribuita a cause psicologiche invece che ad una causa neurochimica. Alcune recenti ricerche (2008) hanno infatti provato la dipendenza di questa sensazione euforica dal rilascio di endorfine da parte dell’ipofisi durante l’esercizio fisico di una certa durata (la durata minima varia soggettivamente ma in genere non è mai inferiore ai trenta minuti di sforzo fisico continuativo). Agiscono come una vera e propria droga. Essendo necessario uno sforzo prolungato, il runner’s high è molto più frequente in atleti specializzati nelle attività aerobiche, in particolare maratona (da qui il nome) o ciclismo.
Una spiegazione scientifica del genere non me l’aspettavo, ma chiunque usi la bici per muoversi in città sa bene che puoi andare in qualunque posto, puoi metterci più o meno tempo, ma in bici è sempre più divertente. Ora immaginatevi come sarebbe la vostra città se invece di gente incattivita dallo star chiusa in auto per due o più ore al giorno vi ritrovaste a vivere in un posto dove le persone sono sorridenti per l’alto livello di endorfine nel sangue. O perlomeno pensate di iniziare a risparmiare sullo spacciatore.
Immagine di rkleine sotto questa licenza CC