Bici rubata (e consigli per non farsela rubare)
Ho letto una serie di articoli sul corriere (1, 2 e un commento qui) a proposito di un furto di una bicicletta e dei tentativi di cercarla. Purtroppo Giuseppe, la vittima del furto, ha compiuto una serie di errori a catena, dettati forse da inesperienza. In primo luogo è uscito con una bici di marca e anche ben tenuta che dà molto nell’occhio. Non che sia vietato, anzi lui stesso dice di averlo fatto perché non aveva alternativa, ma le bici più appetibili sono proprio quelle di marchi blasonati e se le parcheggiate in mezzo a tante altre saranno le prime ad essere prese di mira. Su consiglio dei vigili urbani poi ha fotografato il numero di telaio o meglio quel che credeva fosse il numero di telaio. In realtà ha solo fotografato una serie di numeri (forse il modello e qualche parametro costruttivo) che erano sul manubrio e che non hanno nessun valore per recuperare la bici. Il numero di telaio, quando c’è, di solito è punzonato (inciso) sotto la scatola del movimento centrale, quella parte della bici in cui passa l’asse dei pedali. Anche questa cosa però non è che sia di chissà quale aiuto, non essendo obbligatorio un numero di matricola per le bici può essere semplicemente limato o stuccato senza che nessuno possa obiettare nulla. Ha poi legato la bici in bella vista (bene) in mezzo a tante altre (meno bene, tante bici, tanti ladri). L’ha legata con una catena che nel gergo delle ciclofficine è poco più di un filo interdentale. Sebbene siano solide all’apparenza si tagliano molto facilmente e infatti così e stato, guardate qui piuttosto cosa usano a New York per legare una bici. Per legare la mia bici mi assicuro che la stia legando a qualcosa di solido (sembrerà strano, ma molti pali si sfilano facilmente) uso una catena a sezione quadra per il telaio ela ruota posteriore, una piccola ad U con cui lego la ruota anteriore e nuovamente il telaio e sto per montare un pezzo di catena di trasmissione per assicurare il sellino al telaio (sellino e canotto da soli valgono 60-70€).
In più la mia bici in più non dorme di certo per strada, ma me la porto in casa anche se significa farmi quattro piani di scale; se vado a trovare qualcuno chiedo di poterla portare in casa, se la parcheggio la metto in bella vista e non distante da me. Il resto degli articoli del corriere parla dei tentativi di ritrovare la bici nei mercatini dell’usato in giro per Milano e il commento di un lettore che critica proprio il fatto che chi compra in questi posti alimenta il mercato dei furti. Mi associo: non comprate biciclette rubate o di dubbia provenienza, a volte anche dei negozi propongono bici rubate, prima o poi vi lo stesso che vi propone l’affare vi ruberà la bici. Ognuno sa dove sono questi mercatini nella propria città. Quanto alla bici di Giuseppe, ho i miei dubbi che riesca a ritrovarla: essendo una bici di pregio sarà già finita in qualche circuito diverso da quello di questo mercatini o sta addirittura partendo per mete lontane. Qui è avvistata un’auto carica di bici in partenza per Tangeri. Io ho vissuto sei mesi in Marocco, Alice l’ho comprata lì e posso confermare. All’inizio non l’avevo capito, ma c’è un cospicuo mercato di bici rubate e molte sono di chiara provenienza italiana. Ricapitolando: usate più di una catena per legare la vostra bici, facendole passare sempre almeno tra telaio e almeno una ruota, in particolare se avete sganci rapidi. Un ladro va di fretta e se deve scegliere di forzare o rompere una o due catene non avrà dubbi e sceglierà la bici con una catena. Scegliete catene robuste, a sezione quadra o lucchetti ad U. Mettetela ben in vista, qualcuno consiglia vicino le telecamere di sorveglianza delle banche per esempio, ma non sono così sicuro che funzioni, e tenetela d’occhio. Di notte mettetela in casa o in un garage e in questo caso una catena non dispiace lo stesso. Pensate di renderla meno appariscente, per esempio togliendole gli adesivi della marca. Se dovete parcheggiarla ogni giorno nello stesso posto, per esempio per lavoro e non potete metterla all’interno, oltre alle catene (plurale) solide pensate proprio a una bici da palo, ossia meccanicamente perfetta, ma esteticamente orribile. Tutto ciò non vi garantirà che non vi rubino la bicicletta, ma almeno renderà la vita più difficile ai ladri. Per quanto possiate usare catene solide adesso esistono anche frullini a batteria che possono tagliare più o meno qualunque catena. Se lasciate la vostra preziosa bici parcheggiata nello stesso posto per qualche giorno sappiate che prima o poi sarà notata dai ladri. Se di notte la lasciate in strada prima o poi subirà qualche furto, perlomeno di componenti (sellino, ruote).
P.S. Visto che un’immagine vale più di mille parole, vi propongo questa semplice semplice, via bike hype. E notate dove passano le catene.
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