Otto tubi – I migliori telaisti italiani espongono le loro creazioni

  • Aprile 17, 2013 15:09

Dopo soli otto (8) mesi l’assicurazione si è degnata di pagarmi la bici distrutta e oggi sono andato a versare l’assegno. Visto che già da qualche giorno sapevo quanto mi avrebbe pagato ho iniziato a guardarmi intorno per trovare quello che mi serve: un telaio da corsa in acciaio a cui aggiungere un paio di cerchi, il gruppo e gli altri componenti sono riuscito a salvarli. Girando per la rete mi sono imbattuto in ottotubi, un evento e relativo blog inventato dalla stazione delle biciclette, noto negozio di Milano. Il blog in verità non è fatto benissimo, mancano pure delle foto delle bici, ma l’iniziativa è interessante: hanno chiesto ad alcuni tra i migliori telaisti italiani di reinterpretare alcune delle bici della stazione e queste sono state esposte fino al 14 aprile. Il 12 maggio invece ci sarà un’asta con alcune delle bici e il ricavato verrà devoluto per creare una nuova ciclofficina popolare interna alla Casa dell’Accoglienza (Viale Ortles, 69) ed alla formazione dei suoi primi operatori, scelti tra gli ospiti del dormitorio. Nel blog trovate le interviste ai telaisti, anche queste non sono un granché (camera fissa, zoomate durante l’intervista, le stesse domande per tutti, quando avrebbero potuto approfondire il discorso con almeno alcuni di loro), ma sono decisamente interessanti. D’altro canto qui si parla di biciclette, non di tecnica fotografica. Di seguito trovate alcuni dei video e i siti degli artigiani che ho preferito.

Una luce sui punti oscuri

  • Febbraio 1, 2013 12:27

Una_luce_sui_punti_oscuriBella questa grafica a proposito dei comportamenti da tenere quando fa buio. Datele un’occhiata, cliccando sull’immagine la potete vedere a una grandezza decente. Qui, qui e qui le url segnalate nella grafica a portata di click.

Quale bici per la città?

  • Gennaio 22, 2013 22:03

La Milano che vorreiAvete voglia di pedalare in città, ma vi lambiccate il cervello perché non sapete che bici scegliere? Nonostante abbiate gonfiato le gomme, alzato il sellino e lubrificato tutta la bici fate ancora troppa fatica e pensate che forse è ora di cambiare bici? Questo è il post che fa per voi! Inizio col dire che la bici adatta per la città, perfetta per tutti o per qualunque città non esiste. Dipende ovviamente dall’uso che ne fate, dal genere di percorsi che prediligete e così via. Vi parlo della mia scelta: la bici da corsa, in acciaio, con qualche anno e con una borsa da manubrio.

La bici da corsa: perché? In genere mi muovo su asfalto, faccio parecchi chilometri, devo fare parecchie salite e sono perennemente in ritardo. Mi serve un mezzo confortevole su quel tipo di fondo stradale, poco faticoso e veloce. Le bici da corsa sono pensate esattamente per fare queste cose. In più non ho il vizio di salire e scendere dai marciapiedi e quelle poche volte che lo faccio posso tranquillamente fermarmi e

Casco rotto

  • Gennaio 21, 2013 18:47

casco-crepa2

Spaccato!

Dopo quasi quattro mesi dall’incidente l’assicurazione si è fatta sentire e mi ha chiesto di produrre delle foto della bici e del casco. Facendo le foto mi sono accorto che il casco si è spaccato oltre che essersi scollato in diversi punti. Il contenuto del casco invece è rimasto integro.

Fate voi.

Strisce blu

  • Gennaio 17, 2013 15:19

CurveOssia la dimostrazione che un buono strumento, se usato male, fa un sacco di danni. Me lo ricordo ancora: furono introdotte in maniera massiccia a metà degli anni novanta con lo scopo di disincentivare l’uso dell’auto chiedendo un balzello non troppo economico per ogni ora di parcheggio. In più si vincolavano gli introiti al miglioramento del trasporto pubblico. Passava un concetto semplice: l’auto è un costo per la collettività (manutenzione strade, parcheggi, ma soprattutto inquinamento e incidenti) e se vuoi usarla devi pagare, in questa maniera si riuscì a decongestionare il traffico. Nelle grandi città si aveva la possibilità di parcheggiare gratis nella propria zona e altrove si pagava. Poi gli incassi delle strisce blu non furono più vincolati al miglioramento del trasporto pubblico, ma usati per rimpinguare le casse dei comuni, a volte ingordi, che magari ne piazzavano più del dovuto. Pian piano coi tagli che sono stati fatti agli enti locali si sono di fatto trasformate in un balzello con comuni che le hanno proposte anche sotto forma di abbonamento, senza nemmeno la possibilità di parcheggiare gratis nel proprio quartiere: in questo modo il fine di disincentivare l’uso dell’auto se n’è  andato a farsi benedire e il provvedimento si è

Andare in bici in città: consigli di guida

  • Gennaio 13, 2013 16:15
Tragitto corretto in verde e sbagliato in rosso.

Tragitto corretto in verde e sbagliato in rosso.

Molti quando sentono che vado in bici in città mi chiedono se non ho paura, se è pericoloso. No, non ho paura e sì può essere pericoloso se non si fa attenzione, ma basta seguire poche regole dettate dal buonsenso.

  • Tenete la destra, ma non troppo. State a destra, ma tenetevi ad almeno un paio di metri dalle auto parcheggiate: gli automobilisti hanno l’abitudine di aprire lo sportello senza guardare e di conseguenza di aprirvelo in faccia. In più stare a due metri dal bordo della carreggiata vi rende più visibili. Se la carreggiata si stringe e la vostra posizione è d’intralcio per le auto che stanno dietro fregatevene e lasciateli pure suonare: stare per strada è un diritto vostroquanto il loro e non ha senso mettersi in pericolo perché qualcuno ha il clacson facile.
  • Siate prevedibili. Cercate di fare in modo che gli altri capiscano dove volete andare, segnalate i vostri cambi di direzione, non zigzagate né buttatevi in mezzo alla carreggiata all’improvviso.
  • Attenti ai binari del tram. Sono terribili e pericolosi, cercate di non passarci troppo vicino se dovete attraversarli fate in modo che le ruote formino con loro sempre un angolo di almeno 30°.
  • Non siate esuberanti, ma nemmeno pavidi.Il traffico ha le sue

La bicicletta olandese

  • Dicembre 21, 2012 12:07

Sono stato varie volte ad Amsterdam, ma questa era la prima dopo che ho iniziato a pedalare in città e che ho imparato qualcosa di tecnica ciclistica. Sono rimasto abbastanza impressionato dalle geometrie che hanno le tipiche bici olandesi. Guardate la foto: l’insieme tubo sterzo e manubrio sono più lunghi della forcella. Per di più gli olandesi pedalano quasi come se fossero in poltrona e senza mai distendere completamente le gamba eppure, nonostante queste bici che pesano un accidente vanno sempre veloci. Più che tecnica ed ergonomia contano le gambe, che sono ben allenate un po’ per tutti da queste parti. Allenate poi è pure un’altra parola grossa: pedalano tutti i giorni. E quello basta. Pure a voi.

Bicicletta ed endorfine

  • Dicembre 21, 2012 09:10

Smile! Negli ultimi tempi tra viaggi di lavoro e il perito dell’assicurazione che non si decide a venire a vedere Alice ho pedalato veramente poco. Se poi ci aggiungiamo che l’autunno mi mette di cattivo umore con le giornate che si accorciano e il freddo che arriva (che a Madrid è davvero tanto) il quadro è completo e capite che giravo con l’umore sotto le scarpe. La soluzione è stata quella di rimettere in sesto Alice alla buona (con una ruota che ho trovato nell’immondizia a marzo) per tornare a pedalare un po’. Pedalare m’ha messo di buonumore e me lo aspettavo. Il giorno dell’incidente era anche il primo giorno di lavoro dopo le ferie e potete immaginare che proprio non ne avevo voglia. Prendere la bici per andare al lavoro, macinare un po’ di chilometri mi cambiò lo stato d’animo sul serio. La stessa cosa sta succedendo in questi giorni: pedalare mi sta mettendo di buonumore e la spiegazione è presto detta: muoversi, fare attività fisica, anche blanda come la bici, favorisce la produzione di endorfine. Guardate che dice wikipedia a proposito:

Rapporto ACI CENSIS: una serie (quasi) ininterrotta di buone notizie

  • Dicembre 20, 2012 08:21

Leggo sulla pagina motori di Repubblica il rapporto ACI CENSIS sul rapporto tra italiani e automobili. Per via della crisi gli italiani usano un po’ meno l’auto, preferiscono mobilità alternativa (bici e mezzi pubblici), non pensano di comprare un’auto nuova nei prossimi tre anni, i costi di gestione aumentano, si dichiarano più ligi al codice della strada, ma si riscoprono legalitari e invocano pene più severe per i trasgressori (prevenzione no?). Il genere di scenario che mi auspico da anni, ma che si realizza solo perché i portafogli si svuotano e non per presa di coscienza. Speriamo che una volta passata questa crisi (passerà?) qualcuno conservi le buone abitudini. Ovviamente Borgomeo di Repubblica e l’ACI non danno la mia stessa chiave di lettura, ma pazienza di certo nessuno se l’aspettava. Vediamo i punti più interessanti.

Club ciclista Perucha

  • Dicembre 15, 2012 21:06

El Perucha

El Perucha è un telaista e hacker della meccanica madrileno. Nel 2002 il laboratorio del Perucha è stato sfrattato e da allora ha cambiato vari spazi, sempre precari. In tutto questo tempo Perucha ha insegnato a saldare giovani e appassionati. Recentemente un gruppo variamente assortito di ciclofficine, centri sociali ha deciso di aiutarlo con un crowdfunding che trovate a questo indirizzo. È stato messo su anche un blog che aggiornerà la situazione del crowdfunding e del documentario che pure si vuole realizzare. Qui invece trovate l’articolo de El País che racconta del suo sfratto.