Chi sono e contatti

Matematico, fisico, ciclista, nuotatore e fotografo occasionale. Un tempo anche bagnino di salvataggio, fotografo di matrimoni, dj radiofonico, insegnante e ballerino folk. Tuttora rompicoglioni. Non ho né tv né auto. Da sempre ho avuto la passione di capire come funzionassero le cose, smontando e talvolta rimontando tutto ciò che mi capitava sotto mano. Coerente con quest’ultima attitudine da qualche anno passo sono attivo presso le ciclofficine popolari, prima a Roma poi a Madrid e ora di nuovo a Roma. Politicamente sinistro, sono un altermondista impenitente. Dopo un altro blog senza un argomento ben preciso ho aperto questo che vuol parlare principalmente di ciclismo urbano, biciclette e ciclofficine. Ogni tanto, ma solo ogni tanto, mi concederò qualche divagazione.

Non sono mai stato una persona convincente, nemmeno per quel che riguarda la bicicletta. Da quando ho cominciato a fare il meccanico in ciclofficina ad oggi credo di non essere riuscito a convincere nessuno dei miei amici o conoscenti ad usare la bici. Il mio modo di pormi è forse troppo razionale – in bici si fa prima, risparmi, è più divertente, più ecologico – e forse poco emozionale, non so. O al contrario nell’esporre le mie motivazioni sono così esaltato della cosa che do l’impressione di essere un invasato (d’altro canto andare in giro con un ciondolo fatto con pezzi di catena, un braccialetto ricavato da un copertone, tenere il pantalone destro sempre arrotolato o infilato nei calzini e indossare t-shirt a soggetto ciclistico non mi fa sembrare una persona equilibrata). Oppure forse questa cosa è dovuta al fatto che essendo magro e dall’aspetto sportivo quando parlo con le persone queste credono che solo gli sportivi possano permettersi queste cose. Sta di fatto che non sono mai riuscito a mettere un amico col culo sul sellino in maniera stabile. Visto che comunque mi ostino a volervi vedere tutti felici e pedalanti salto a pie’ pari tutte le argomentazioni che ho usato fino ad ora e ne provo un’altra. La vera motivazione che mi ha messo in pianta stabile sul sellino, che mi fa sporcare le mani di grasso almeno una volta a settimana aiutando gente nelle ciclofficine è un’altra e dobbiamo tornare alla fine di maggio del 2008. Avevo portato a Roma una bici che avevo raccattato in una fogna a cielo aperto che avrei voluto usare di tanto in tanto per qualche spostamento. Poco dopo ci fu la ciemmona e partecipai. Due settimane dopo mi sono preso un turno in ciclofficina, ho lasciato l’abbonamento dei mezzi pubblici e mi è cambiata la vita. Torniamo alla ciemmona, ancora non vi ho detto cos’è. Per spiegarlo dobbiamo tornare indietro di una ventina d’anni, 25 settembre 1992, San Francisco: la prima critical mass. L’ultimo venerdì del mese i ciclisti si incontrano in un punto e se ne vanno in giro in massa per la città, non si blocca il traffico: si diventa traffico e si cambiano le regole della circolazione, una celebrazione della bicicletta, nessun capo, nessun percorso stabilito, vige le xerocrazia (democrazia delle fotocopie), se vuoi dire qualcosa parli per te, ti stampi il tuo volantino e lo distribuisci. Tanto semplice da essere geniale e al momento è diffusa in 350 città del mondo, ma c’è pure chi parla di 500. Torniamo a quel caldo maggio del 2008: a Roma infatti oltre la CM tutti i mesi una volta all’anno si fa festa grande con tre giorni (a volte quattro) di critical mass, la ciemmona¹. Quell’anno fu la mia prima volta. Pedalare con centinaia di persone o addirittura migliaia ti fa pensare a un altro modo di vivere la città. Vi avverto che è una cosa che dà dipendenza forte, alla fine della tre giorni pensi: ma veramente devo aspettare un altro anno per vivere una cosa del genere? Io non ce l’ho fatta e da allora pedalo tutti i giorni e sto con le mani sporche di grasso tutte le settimane. E una volta al mese celebro la bici. Dopo qualche mese si inizia a pensi pure: ma come facevo quando non usavo la bici, veramente stavo imbottigliato nel traffico tutti i giorni? Sono certo che nemmeno in questo caso sono riuscito a convincervi a mettervi a pedalare, ma se riusciamo a vederci l’ultimo venerdì del mese troverete motivazioni più convincenti.

Il mio indirizzo è mala erba presso autistici punto org ovviamente tutto attaccato e con i simboli giusti al punto giusto. L’ho scritto così per evitare lo spam. Potete usare lo stesso indirizzo per contattarmi con jabber (la chat di gmail).

[¹] A Roma ci si riferisce alla critical mass come CM o ciemme. La ciemmona è semplicemente la grande ciemme.